Essere presenti non sempre vuol dire esporsi: anche l’assenza ha voce.
In un’epoca in cui la visibilità digitale sembra essere l’unica forma di esistenza, questo articolo riflette sul valore dell’assenza consapevole dai social. Mediares sceglie di dedicare il proprio tempo alla costruzione concreta dei progetti, più che alla propria esposizione online. Attraverso esempi come la collaborazione con Croce Verde Lugano, dimostra come la comunicazione autentica non passi solo dai post, ma anche dalla coerenza, dall’ascolto e dalla relazione. Perché comunicare davvero, a volte, significa anche sapere quando tacere.
L'assenza non è silenzio
In un tempo in cui ogni cosa sembra esistere solo se viene pubblicata, condivisa, commentata, può sembrare strano che un’agenzia di comunicazione scelga di non esserci. Non lì, almeno. Non nei social, non dentro i post, non nel flusso continuo di aggiornamenti che ogni giorno affolla i nostri occhi.
Eppure, in questa scelta c’è una riflessione. Un passo indietro. Una domanda: è sempre necessario esserci ovunque?
La risposta, sorprendentemente, è duplice: sì, per la maggior parte delle aziende è utile, spesso fondamentale. Ma non per tutti. Non sempre.
Ci sono momenti in cui la priorità non è raccontarsi, ma costruire. In una piccola agenzia come la nostra, ogni ora di lavoro è una scelta: dedicarla a un post per noi, o a un progetto per un cliente? Abbiamo scelto la seconda strada.
Non siamo scomparsi. Semplicemente, siamo da un’altra parte: dietro le quinte, dove si accendono le luci dei progetti che curiamo per gli altri.
Tra questi progetti c’è anche quello con Croce Verde Lugano. Un cliente che ci ha affidato la sua comunicazione istituzionale, la sua presenza sui social, la narrazione di un’identità delicata, pubblica, umana. Un lavoro importante, fatto con serietà e con ascolto.
È grazie a questo lavoro, e ad altri simili, che possiamo dire: i social funzionano, eccome. Sono uno strumento potente, se usato bene. E per molti brand, rappresentano il luogo giusto per farsi conoscere.
Saper scegliere il tempo giusto
Non siamo contrari ai social. Anzi, li conosciamo, li utilizziamo per i clienti, li rispettiamo.
Ma abbiamo scelto, per ora, di non usarli per noi. Perché non basta esserci: bisogna avere qualcosa da dire. E volerlo dire nel modo giusto.
Un giorno, forse presto, torneremo anche noi a raccontarci lì. Ma quando lo faremo, sarà perché avremo trovato le parole giuste, non solo un formato. Sarà una scelta, non un obbligo.
La comunicazione non è solo una sequenza di post, di storie, di like. È un modo di costruire relazione. Di lasciare spazio. Di dare senso.
Noi crediamo che, in certi casi, anche l’assenza possa parlare.
Anche il silenzio possa essere una forma di racconto.
Sì, i social servono. E nella maggior parte dei casi, servono molto.
Ma comunicare davvero, per noi, significa scegliere. Significa sapere quando esserci, come, e soprattutto perché.
Noi, nel frattempo, ci siamo.
Nei progetti che portiamo avanti con passione.
Nei clienti che ci scelgono da anni.
Nel lavoro quotidiano, silenzioso, concreto.
E se vuoi parlarne con noi, senza hashtag e filtri, sai dove trovarci.
Anche senza post, restiamo presenti.